E160a(iii) BETACAROTENE da Blakeslea trispora

Definizione da REG.UE N. 231/2012 (Requisiti di Purezza)

Ottenuto mediante fermentazione usando una coltura mista dei due tipi di produttori (+) e (-) di ceppi naturali del fungo Blakeslea trispora. Il beta-carotene è estratto dalla biomassa mediante etil acetato o acetato di isobutile seguito da propan-2-olo e cristallizzato. Il prodotto cristallizzato è formato principalmente da beta-carotene trans. A causa del processo naturale il 3 % circa del prodotto è costituito da carotenoidi misti, caratteristica specifica del prodotto.

Tenore: Totale delle sostanze coloranti (espresse come beta-carotene) non inferiore al 96 %.

CLASSIFICAZIONI

Reg.1333/2008 →  colorante gruppo II

Natcol → Categoria N1

Il fungo, o meglio dire la muffa di Blakeslea trispora, è un membro della divisione Zygomycota di piante tropicali, dove alcuni ceppi producono alti livelli di  β-carotene. Il fungo esiste in due tipologie di ceppi produttori  (+) e (–), di cui il tipo (+) sintetizza l’acido trisporico (composto feromone responsabile della differenziazione sessuale in queste specie fungine), che è un precursore del  β-carotene. Dopo aver accoppiato i due ceppi in un rapporto specifico, il tipo (–) produce grandi quantità di  β-carotene.

PROCESSO PRODUTTIVO

Il processo produttivo procede essenzialmente in due fasi. La prima fase è un processo di fermentazione ed è focalizzata a produrre la biomassa ricca di β-carotene dove il glucosio e il Corn steep liquor (residuo del processo di estrazione dell’amido dal mais) vengono utilizzati come fonti di carbonio e azoto.

Nella seconda fase, avviene il processo di recupero, dalla biomassa il β-carotene, viene estratto con acetato di etile o acetato di isobutile, seguito da propan-2-olo. Il  β-carotene viene opportunamente purificato e concentrato; e successivamente cristallizzato. Gli unici solventi organici utilizzati nell’estrazione e nella purificazione sono l’etanolo, l’isopropanolo, l’acetato di etile e l’acetato di isobutile.

Il prodotto finale è un β-carotene cristallino  (con purezza maggiore del 96,0%), possono anche essere presenti piccole quantità di altri carotenoidi fino ad un massimo del 3%.

VALUTAZIONE EFSA e IMMISSIONE SUL MERCATO

La DSM, è stata la prima a produrre  β-carotene da questa fonte. Il prodotto fu lanciato nel 1995 al meeting FIE di Londra. Ma prima di poter vendere il prodotto, l’azienda dovette affrontare molti step :

  • presentazione del microrganismo come Fungo isolato dalla natura e non geneticamente modificato;
  • migliorare la resa utilizzando la genetica classica.
  • parere dell’EFSA sulla sua sicurezza

L’analisi HPLC, i test di stabilità e quelli microbiologici dimostrarono che il   β-carotene ottenuto da Blakeslea trispora era conforme alle specifiche CE per E160a (ii), comprese le proporzioni di isomeri cis e trans, ed era privo di micotossine e altri metaboliti tossici. Anche la muffa ha dimostrato di essere non patogena e non tossica. In conclusione, la valutazione di questa fonte e del processo di produzione non ha dato motivo di supporre che il prodotto cristallino finale, β-carotene, differisse dal  β-carotene sintetizzato chimicamente e utilizzato come colorante alimentare. Il comitato scientifico (EFSA) ha ritenuto che il βcarotene prodotto dalla fermentazione della Blakeslea trispora fosse pertanto accettabile per l’uso come colorante per i prodotti alimentari.

CARATTERISTICHE

L’identificazione spettrofotometrica dell’ E160a(iii) basata sulla sua estinzione massima in cicloesano è a : 453 nm – 456 nm.

PUNTI DI FORZA 

buona stabilità al calore e alla luce,

non è influenzato dal pH

APPLICAZIONI 

FORME COMMERCIALI

I cristalli di betacarotene sono insolubili in acqua, praticamente insolubili in etanolo, e leggermente solubili in olio. Le versioni in commercio sono sospensioni micronizzate in olio vegetale, emulsioni liquide e polveri dispersibili in acqua. Questo per facilitarne l’uso e per migliorare la stabilità in quanto il β-carotene si ossida facilmente.

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ROBERTA LAMERA

ROBERTA LAMERA

Da oltre 25 anni lavoro con i colori alimentari e conosco le sfide legate alla colorazione in molteplici applicazioni. Problem Solving e soluzioni efficaci tramite l'utilizzo consapevole del colore.

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